Descrizione
Lo splendido scenario dei colli vitati immette direttamente nel clima e nella amenità di Soave e del Soave, dove terra, ambiente, paesaggio, cinta murata e castello, i borghi, il delicato e prelibato suo vino, rappresentano un unicum straordinariamente coeso. Il retaggio storico si compenetra nel presente vivo e celebrato nel ripetersi dei suoi vigneti, coltivati con amore e dedizione, nella sua intensa operosità, nel clima dolce e sereno dei borghi e delle località, disposti ai piedi e sulla sommità dei colli (Castelletto, Castelcerino, Costeggiola, Fittà).
Qui la storia si fa intenzione esistenziale esaltandone la fragranza e il profumo del suo vino riverberandosi negli infiniti spazi vitati, che si estendono soavemente baciati dal sole nei pendii e nelle coste. E si trasforma in un grande abbraccio bacchico dove traspaiono intatti ed integrali la tradizione rurale e l’altrettanto espressiva e incarnata dimensione religiosa che diviene arte e intima presenza spirituale. E’ armonia e insieme spazio di civiltà nel discorrere ininterrotto delle differenti epoche storiche (la romana, gli svevi, l’intenso e ancora vivo medioevo, la Repubblica di Venezia), e una contemporaneità attenta al passato, ma protesa a un futuro stimolante che lascia presagire l’ottimistica e duratura passione per una terra e il suo paesaggio, per il suo vino, interpretati nel sereno e Soave discorrere contemporaneo.
Il paesaggio s’innesta e comprende la zona di produzione del Soave. Uno spazio straordinario, riconosciuto come DOC già nel 1968. Questi scorci, queste immense distese vitate sono state le prime a ottenere il riconoscimento di ‘Paesaggio rurale di interesse storico’. E’ un’area che identicamente coincide con la zona di produzione e riguarda i comuni della zona: sono soltanto le uve però raccolte a Soave e Monteforte d’Alpone con le quali viene prodotto il Soave Classico.
Questo paesaggio, gli itinerari dedicati sia all’ambiente, sia all’arte, sia alla tradizione locale, l’eccellenza del suo vino, riescono a dire e confermare un passato significativo, e fanno sintesi di un nome e di un modo di essere, che è Soave.
Quando e come a Soave
Bandiera arancione del Touring club e Borgo dei Borghi (2021-2022), aderente all’Associazione città murate del Veneto, Soave è disponibile ad un incontro in ogni stagione dell’anno mettendo insieme la storia, appuntamenti di svago, culturali, ludici, sportivi, evocativi e il suo presente, nei borghi e nel paesaggio, estremamente, gradevoli e piacevoli.
Soave propone un delicato e convincente approccio enogastronomico, dove il bianco Soave fa la differenza. Il sistema del Soave, infatti, abbraccia una schiera di aziende e di produttori che mettono a disposizione la loro grande esperienza, i valori di una tradizione enologica plurisecolare, il senso stesso di una appartenenza che qui, nel divenire collinare, è peculiarmente clima, ambiente, spazio di serenità e convivialità: l’ideale per trascorrere dei momenti in armonia e in lieta socialità. Venire a Soave è
fare un’esperienza totalizzante in grado di trasmettere il nesso che esiste tra un nome, Soave appunto, e un modo di essere.
Certamente, è il castello di Soave, nella sua imponente e categorica allusione di abbraccio al colle che lo ospita (il Monte Tenda), a prospettarsi al viandante, sia nel passato, sia per chi viaggia oggi lungo il tragitto Verona-Vicenza e viceversa, dell’autostrada A4. Si esce e in un batter d’occhio si è a Soave.
Cenni storici
Il Comune di Soave, complessivamente ha un retaggio storico antichissimo. Dalla sua conformazione geologica intuiamo che la stratificazione contemporanea abbraccia le varie ere geologiche, e la presenza di fossili ne testimonia la natura primigenia. Successivamente si avrà l’affioramento delle terre con una predominanza vulcanica che formerà i colli e l’attuale struttura ambientale-paesaggistica. I ritrovamenti preistorici sono stati documentati nei secoli scorsi da fossili e mutili resti animali. E’ in questo periodo che probabilmente si ha l’evidenza di una presenza umana.
L’epoca romana, con insediamenti diversificati in varie località, tra cui il sito di San Lorenzo prossimo alla strada Postumia, ha lasciato tracce di rilievo, come altre località. Sono state rinvenute cinque epigrafi romane: due presso la località San Lorenzo, una presso il borgo San Martino, ed una presso Palazzo Cavalli. La presenza di cimiteri romani nell’area (in prossimità del castello, del Santuario della Bassanella e nella frazione di Castelletto) denota una notevole frequentazione umana con insediamenti stabili. Purtroppo alcuni manufatti sono stati distrutti inconsapevolmente.
Soave poi si sviluppa, e articola la sua storia, vincolandola indissolubilmente alla forma incastellata; che è fortificazione, luogo di passaggio e rifugio, centro propulsivo per una intera area geografica. Alle differenti dominazioni, tra cui spicca la Scaligera, segue la veneziana, la napoleonica, l’austriaca. Parteciperà attivamente al Risorgimento italiano. Tutti hanno trovato qui ospitalità ed asilo.
Storicamente Soave è da “incontrare” ed ammirare per tre aspetti significativi: quello più propriamente storico-architettonico per la presenza di costruzioni e strutture di cui il medioevo offre autenticamente una visione d’insieme ben conservata e fruibile; quello culturale in un percorso significativo di opere d’arte delle varie epoche storiche con artisti significativi e con dipinti, statue e sculture notevoli; il primo che appare, quello ambientale-paesaggistico che dimostra appieno la vocazione colturale vitata di Soave, apprezzabile in un percorso effettuato a piedi o con mezzi dedicati. Quest’ultimo punto di vista ben si sposa con i precedenti, e fa di Soave e dei suoi colli un vero e proprio “spettacolo”, da ammirare, vivere, amare, condividere.
Un visita rapida e circostanziata
Nella visita alle mura e al castello di Soave occorre tener conto dell’evoluzione dell’apparato difensivo e della complessa opera costruttiva che si è verificata, per quanto noi possiamo vedere oggi, nel XIV secolo. I materiali da costruzione provengono tutti dall’area e sono ben amalgamati in una armonica e solida struttura che s’inerpica sul colle principale inserendo e completando il contesto rurale circostante.