Descrizione
I bambini nel lager di Montorio
Roma, Verona, Auschwitz: i racconti della deportazione
Con Ordinanza di Polizia n. 5 del 30 novembre 1943, firmata dal Ministro dell’Interno Buffarini Guidi, vengono istituiti i campi di concentramento provinciali. L’ordinanza stabilisce l’internamento di tutti gli ebrei, la confisca dei loro beni e si conclude con la disposizione: “Siano intanto concentrati gli ebrei in campi di concentramento provinciali in attesa di essere riuniti in campi di concentramento speciali appositamente attrezzati”.
Nel Veneto vengono istituiti campi di concentramento a Vo’ Vecchio nel Padovano e a Tonezza del Cimone nel Vicentino. A Verona come campo di concentramento provinciale viene utilizzato prima uno stabile a Ponte Cittadella nei pressi del centro della città scaligera e successivamente una casermetta nelle campagne poco lontano da Montorio Veronese. Sicuramente in questo campo di concentramento è stato detenuto un gruppo di
oltre 60 ebrei catturati a Roma nel febbraio 1944 e deportati prima a Verona fino a metà maggio 1944 e successivamente ad Auschwitz.
In questo gruppo c’erano anche nove bambini e ragazzi: Renata Pavoncello (1 anni), Cesira Sed (1,5 anni), Leda (3 anni) e Consola (5 anni) Piazza Sed, Alvaro (7 anni) e Graziella Coen (15 anni), Carlo Sabatello (11 anni), Ester (Persichella) Calò (15 anni) e Bruno Settimio Mieli (17 anni).
I dettagli del loro passaggio a Verona sono stati individuati attraverso la ricerca meticolosa di fonti: pubblicazioni, testimonianze, documenti degli archivi di Stato di Verona e Roma e di altre istituzioni (Archivio CDEC – Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, Biblioteca Nazionale dell'Ebraismo Italiano "Tullia Zevi"), ma anche lettere e cartoline inviate dagli stessi deportati alle loro famiglie.
I risultati della ricerca sono stati rielaborati e vengono presentati con una performance teatrale immaginando che siano gli stessi giovani protagonisti che raccontano le vicende a loro accadute.
La narrazione viene accompagnata da intermezzi musicali.